venerdì 8 maggio 2009

Sonia Alfano e le dimissioni del Procuratore di Reggio Emilia

giovedì 16 aprile 2009

Il Fotovoltaico piace più del nucleare

Venerdi 10 Aprile, presso la sala consigliare di Cavriago, il Gruppo Val d'Enza ha replicato il successo ottenuto nel novembre 2008 con il progetto "Rifiuti Zero". Una platea altrettanto folta ha infatti voluto cogliere l'invito dei grillini cavriaghesi, per conoscere più approfonditamente l'argomento "Fotovoltaico a Costo Zero", punto rientrante nel programma di governo presentato alla cittadinanza dalla lista civica Cavriago 5 Stelle. Diversi ospiti, tra tecnici ambientali e progettisti, hanno dunque dissertato della nuova generazione di pannelli solari e della gestione dei costi d'installazione e manutenzione, ammortizzabili in 10-15 anni, senza tuttavia intaccare minimamente le tasche dell'utente. Questo grazie al coinvolgimento dell'amministrazione pubblica e delle cosiddette E.S.CO. (Energy Service Company), società operanti ristrutturazioni pagabili attraverso il risparmio economico derivante dalle nuove tecnologie. Si è potuto ribadire che il sole rappresenta la nostra più grande fonte energetica, soprattutto se confrontata alla sempre maggiore scarsità di risorse quali uranio e combustibili fossili. Dagli studi sono apparse subito lampanti le potenzialità energetiche del territorio della Val d'Enza, i cui abitanti potrebbero essere messi in condizione, in un prossimo futuro, di vendere essi stessi elettricità.Al termine dell'assemblea il candidato sindaco Gianluca Sassi, nell'esprimere piena soddisfazione per il risultato conseguito, ha inoltre aggiunto: "La nostra lista ha raccolto molte sottoscrizioni stasera; questo è un segnale, molto incoraggiante, del rinnovato interesse dei nostri concittadini verso un modello di progresso che sia rispettoso dell'ambiente e della nostra salute"

martedì 14 aprile 2009

Gli inceneritori e il "Teorema della Scamorza"

Sabato 4 Aprile, al Castello di Montecchio Emilia, si è consumata l'ennesima ipocrisia tra gli orecchi attenti del pubblico presente, per nulla rincuorato dalla pioggia di dati faziosamente snocciolati dagli scienziati chiamati in causa dalla Confcommercio, organizzatrice del convegno nazionale "Termovalorizzatori - Energia e Salute".
Agli ampi preamboli politici del presidente della provincia Sonia Masini e dell’Assessore Ambiente di Montecchio Aurelio Rovacchi, entrambi ammiccanti agli inceneritori, sono seguiti gli interventi di esperti in Ingegneria Sanitaria Ambientale (Dr. Marco Ragazzi), ingegneri meccanici (Dr. Giorgio Buonanno), e medici chirurghi (Prof Massimo Federico). Non ultimo il Chimico-Fisico Prof. Francesco Battaglia, che pare consideri frodi e/o perdite di tempo cose come l’energia fotovoltaica, i parchi eolici, il cibo biologico (“chi lo mangia muore prima”), i prodotti omeopatici; mentre afferma che l’ambientalismo sia una fesseria e nega le pericolosità insite nei campi elettromagnetici, nel nucleare, nei pesticidi e… per venire al punto, negli inceneritori. Tra simpatiche diapositive raffiguranti innocui inceneritori giocattolo, tabelle statistiche tutt’altro che esaustive e bassi raffronti con l’indice di mortalità sulle strade, nonché fuorvianti paragoni con le particelle liberate dalla scamorza bruciata, è emerso che l’inquinamento da inceneritore è “trascurabile”…se confrontato all’inquinamento prodotto dalle automobili, che le normative vigenti concernono i PM10 e i PM2,5, e non anche le nanoparticelle contenute nelle polveri ultrafini, che per il momento rimangono sui tavoli dei ricercatori in quanto il loro impatto sulla salute è… “da dimostrare e quantificare”.
Il tutto all’ombra delle ormai famose parole pro-inceneritori pronunciate dal Prof. Umberto Veronesi (affermazioni che perdono smalto, di fronte al fatto che la Fondazione Veronesi conta aziende costruttrici d’inceneritori), ed in barba a centinaia di studi che invece denunciano con sempre maggior veemenza la presenza di nocività sia tra le polveri ultrasottili lasciate andare in atmosfera anche dai moderni sistemi di filtraggio, sia tra le ceneri pesanti, cioè quelle che rimangono sul fondo della griglia del forno, a combustione ultimata. Nulla è stato detto a proposito delle analisi compiute sulle diossine e PCB trovati nei polli, nelle uova, nei pesci e in altri animali nei pressi dell'inceneritore di Montale a Pistoia. Nulla è stato detto delle problematiche riscontrate per gli impianti di Massafra (TA), Terni, Pietrasanta (LU), Colleferro (RM), Modugno (BA), Brescia (18 aziende agricole con il latte contaminato). Ancora nulla si è riferito sul rapporto costi/benefici, soprattutto in confronto a quello che altre tecnologie, legate alla trasformazione (e non alla distruzione) dei rifiuti, saprebbero garantire. Nulla ci è stato detto di quella lettera aperta (inviata a Repubblica e mai pubblicata), scritta da 50 medici e scienziati, in difesa dell’oncologa Dr.ssa Patrizia Gentilini, attaccata pesantemente da Matteo Renzi (candidato sindaco a Firenze e sostenitore dei “termovalorizzatori”), per le sue dichiarazioni pubbliche riguardanti il preoccupante aumento dell’incidenza tumorale, soprattutto tra i giovani e le donne, nelle aree prossime agli inceneritori, non solo in Italia, ma anche in Inghilterra e Francia. Nulla è stato aggiunto, nemmeno dell’incessante impegno del Prof. Federico Valerio, chimico ambientale, nel denunciare non solo i costi ambientali, ma anche quelli economici, a cui le pubbliche amministrazioni vanno incontro, nel momento in cui decidono di aprire nuovi impianti di incenerimento (2,5 milioni di Euro per pochi posti di lavoro, contro i 600 mila Euro per centri di riciclaggio come quello che possiamo trovare a Vedelago TV). Nelle graziose cartelline fornite ai presenti dalla Confcommercio, era presente anche un modulo per la “richiesta d’intervento”, altra traccia di quell’ottica burocratica che maltollera il contraddittorio; tant’é che, alla fine del teatrino, del pubblico nessuno ha potuto in realtà intervenire, nemmeno coloro che si erano attenuti alle regole compilando la richiesta. Mirabili i cartelli di sensibilizzazione ideati dall'attivista Maria Petronio che, avendo intuito il bluff, si è improvvisata donna sandwich.

martedì 10 marzo 2009

L'Antipolitica non siamo noi ...

A Firenze l'08 Marzo 2009 è nata la carta di firenze, un documento che racchiude alcune tra le migliori idee discusse da migliaia di persone comuni durante un processo che è partito oltre 3 anni fa e si è concretizzato negli ultimo 8 mesi, durante il primo raduno nazionale delle liste civiche a 5 stelle ed i meetup amici di Beppe Grillo, una bellissima giornata passata ascoltando persone interessanti come Marco Boschini, Sonia Alfano, Marco Travaglio, Maurizio Pallante, Matteo Incerti e molti altri oltre ovviamente lo stesso Beppe Grillo, abbiamo ascoltato iniziative stimolanti, percependo la reale possibilità di cambiare le cose che non funzionano, una ventata di aria nuova nella politica italiana.

Ci stiamo sempre di più convincendo che cambiare le cose sia possibile, certo non saremo dirompenti come possono fare i partiti con i loro soldi (in parte anche i nostri visti i contributi pubblici), siamo perfetti "sconosciuti" nella politica dei "professionisti", ma abbiamo dalla nostra molte "qualità" siamo gente comune che non intende intraprendere la "carriera politica" ma mettersi in gioco per la propria comunità, vogliamo essere concreti e concentrati sulle reali necessità dei cittadini e non solo fare "proclami" elettorali" per prendere voti, ci diamo delle regole ferree sull'etica politica, argomento che i partiti si guardano bene da affrontare perchè non sarebbero credibili, cerchiamo fortemente la partecipazione dei cittadini anche sul processo decisionale, crediamo nella totale trasparenze di una amministrazione e nel possibile controllo diretto da parte della cittadinanza sull'operato degli amministratori, siamo convinti che qualunque amministratore debba essere fortemente legato al programma con il quale ha ricevuto il mandato per amministrare il proprio comune e per il quale deve rimettere il mandato se non ottempera a tali impegni o ne snatura il senso e la concretezza.

A volte ci definiscono "provocatori senza idee", "utopisti", "antipolitica", ma la realtà è che siamo "scomodi" perchè non ci pieghiamo alle logiche che hanno  regolato, a solo vantaggio dei soliti noti, la bilancia del potere in ogni elezione politica o amministrativa che sia, saremo lenti ed arriveremo "lunghi" rispetto ai "signori professionisti" MA ARRIVEREMO!!! non ci fermeranno mai, saremo la spina nel fianco dei "signorotti" politicanti che mirano alla poltrona all'interesse del partito o all'interesse di "amici degli amici", prima che a quello della cittadinanza, ad avere i consensi piuttosto che a fare scelte coraggiose per il bene comune, noi le idee le abbiamo e sono concrete fattibili SUBITO!!! e lo abbiamo dimostrato (Rifiuti Zero 7 novembre 2008 - Cavriago) presto lo dimostreremo ancora, dimostreremo ancora una volta che i nostri attuali amministratori, comunali e provinciali, non vogliono, non sanno o non gli conviene (politicamente) adottare politiche che vadano verso il reale interesse dei cittadini.

Come Gruppo Val d'Enza e con l'iniziativa Officina Cavriago a 5 Stelle, stiamo cercando di fare il massimo per creare le condizioni di massima partecipazione dei cittadini, il massimo per noi non è certo molto ce ne rendiamo conto, non avendo noi fondi per finanziare giornalini propagandistici, manifesti, sale, ecc..., facciamo quello che possiamo, abbiamo creato un gruppo (questo) di discussione libera senza "paletti" o restrizioni per nessuno, abbiamo creato una WEB TV dove mandiamo in onda i nostri incontri, parliamo con la gente cercando fare comprendere chi siamo e perchè siamo la reale differenza sul panorama politico locale, realizziamo iniziative pubbliche per fare comprendere quale politica concreta ogni amministrazione dovrebbe adottare, speriamo che tutti voi comprendiate la differenza che c'è tra noi e "loro" e cerchiamo di darvi il massimo spazio possibile mettendo noi stessi in secondo piano, ma ciò non è sempre possibile, non perchè noi non lo vogliamo ma perchè VOI NON PARTECIPATE.

Proprio per questo motivo vi scrivo, è importante per fare realmente la differenza che siate voi i protagonisti del cambiamento, voi cittadini siete la reale risorsa del "nuovo rinascimento" politico del paese, non lasciate che altri decidano il vostro futuro, il vostro benessere o il vostro tenore e qualità di vita, partecipate alle discussioni, non sarà tempo perso ci aiuterà tutti a crescere insieme a riappropriarci del nostro territorio e della politica per gestirlo nell'interesse non solo nostro ma soprattutto per le generazioni che verranno.

Non ti chiediamo di rinunciare alla tua libertà, l'impegno non è molto se lo diamo tutti, alcune attività sono senza sforzo, sempre per essere concreti, ecco cosa servirebbe:

- Diffondere le idee che proponiamo a tutte le persone che conoscete
- Stampare e diffondere i volantini che servono a fare conoscere le nostre idee ed iniziative
- Partecipare alle riunioni contattandoci ci metteremo d'accordo su luoghi e tempi
- Coinvolgere più persone possibile alle discussioni sia via e-mail/web che alle riunioni
- Cercare fondi o fare donazioni in denaro per sovvenzionare la produzione del materiale necessario o all'affitto delle sale per le riunioni (anche piccole somme)
- Farci sapere la vostra opinione su cosa non va secondo voi
- Proporvi come eleggibili in una lista civica, veramente civica!!

Insomma potete fare molto se solo lo volete, alcuni di voi mi hanno chiesto quando si farà la lista civica a Cavriago, rispondo pubblicamente che sino all'ultimo lasceremo la porta aperta a tutti i cittadini per proporsi come candidati di lista o candidati alla carica di sindaco, potrete anche segnalare persone di fiducia che ritenete potrebbero portare avanti le idee ed i progetti che proponiamo, noi del gruppo val d'Enza non vogliamo imporci come candidati per forza, speriamo invece che i cittadini rispondano a questo appello e che abbiamo voglia di mettersi in gioco insieme a noi.


La partita è iniziata, non rimanere alla finestra, partecipa!!!

Gianluca Sassi

venerdì 20 febbraio 2009

Voglia di conoscenza ... e trasparenza dal Comune di Cavriago

Il giorno 17/02/2008 ho inviato una email alla segreteria del comune di Cavriago (R.E.) perchè volevo conoscere, in termini generali, la situazionedella struttura e dei servizi informatici che vengono utilizzati e quanti ci costano, più precisamente la email lo mandata al Responsabile Settore Affari generali ed istituzionali del comune (www.comune.cavriago.re.it), di seguito la email che ho inviato:
------ Mia Email
Egr. Dott. XXXXXXXX,

vorrei sapere chi gestisce la struttura informatica ed i servizi annessi per il comune di Cavriago,
inoltre vorrei sapere:

- quali sistemi operativi e programmi sono utilizzati negli uffici e strutture comunali (anche extra municipio),
- quali servizi informatici vengono utilizzati, negli uffici e strutture comunali (anche extra municipio),
- quanti computer, server, sono utilizzati e di che marche, negli uffici e strutture comunali (anche extra municipio),
- a quanto ammonta l'importo per le licenze dei sistemi operativi
- a quanto ammonta l'importo per le licenze degli applicativi
- a quanto ammontano i contratti di assistenza sui computer/server
- a quanto ammontano i contratti di assistenza sui software

inoltre vorrei sapere che tipo di connessione internet viene utilizzata dal comune e le sue caratteristiche, se la connessione è in fibra ottica o cavo rame e quanto costa al comune.

in attesa di suo riscontro le porgo distinti saluti
gianluca sassi
---- Fine Mia Email 
Oggi 20/02/2009 mi è arrivata la risposta che vi sottopongo:
---- Email di Risposta
Egregio Sign. Sassi,
ho provveduto ad approfondire più nel dettaglio i contenuti della sua e-mail “Gestione infrastruttura informatica” del 17.2.2009 tesa ad ottenere dati ed informazioni inerenti, appunto, la struttura informatica del Comune e, conseguentemente, sono a risponderLe come segue.
Le premetto subito, che per offrirLe la risposta più apprezzabile possibile, mi sono scrupolosamente attenuto alla dottrina ed alla giurisprudenza, evitando ogni considerazione di carattere soggettivo e quindi del tutto opinabile.
Innanzitutto desidero ricordarLe che con riferimento alla disciplina sull’accesso, l’art. 22 della Legge n.. 241/1990, come sostituito dall'art. 15 della Legge n.. 15/2005, definisce il diritto di accesso come “il diritto degli interessati di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi”, ove per documenti amministrativi deve intendersi ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti da una pubblica amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale”.

Ancora, la titolarità del diritto di accesso è riconosciuta a tutti gli interessati ivi inclusi i portatori di interessi pubblici o diffusi “che abbiano un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso”.

Tale previsione è confermata anche dal regolamento sull’accesso ex DPR n. 184/2006 il cui art. 2 precisa che l’interesse (di cui all’art. 22 citato) può essere esercitato da chiunque abbia un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente a una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è richiesto l’accesso.

Quindi per essere legittimati ad esercitare il diritto di accesso è necessario che esista un rapporto di strumentalità tra il documento amministrativo oggetto della richiesta e la situazione giuridica soggettiva sostanziale di cui si è titolari.

Il legislatore ha pertanto previsto l’obbligo della motivazione della richiesta di accesso (art. 25, comma 2, legge 7 agosto 1990, n. 241), la quale assolve la funzione di descrivere i fatti che rendono il richiedente titolare di una data situazione giuridica soggettiva ed i fatti che collegano uno o più documenti amministrativi alla medesima in quanto, appunto, condizione legittimante l’accesso resta infatti pur sempre la titolarità in capo all’istante di un «interesse qualificato», che faccia emergere il collegamento tra i documenti oggetto di accesso e le esigenze specifiche del richiedente.
Come precisato dalla giurisprudenza, la titolarità dell’interesse meritevole di tutela deve essere documentata nell’istanza e deve essere correlata a concrete e specifiche situazioni giuridicamente tutelate (Cfr. Consiglio di Stato, Sez. V, 19 gennaio 1999 n. 45).
Inoltre l’interesse legittimante l’accesso deve essere personale, cioè pertinente alla sfera giuridica dell’istante, e concreto, vale a dire riferito a bisogni immediatamente riconducibili al suddetto soggetto.
L’ente dovrà anche esaminare la motivazione contenuta nell’istanza di accesso come previsto dall’art. 25, della Legge n. 241/1990, secondo cui la richiesta di accesso deve essere motivata  per controllare la ricorrenza di tutti i requisiti che legittimano l’accesso. Al riguardo il DPR n. 184/2006 specifica che il richiedente deve indicare gli estremi del documento oggetto della richiesta o gli elementi che ne consentano l’individuazione, specificare e, ove occorra, comprovare l’interesse connesso all’oggetto della richiesta (artt. 5 e 6).
Qualora la richiesta di accesso risultasse carente del requisito della “motivazione”, i documenti non potranno essere resi accessibili poiché l’esercizio del diritto di accesso difetterebbe di legittimazione attiva.
La giurisprudenza ha poi ripetutamente affermato che “il diritto di accesso alla documentazione amministrativa non può configurarsi a guisa di azione popolare, finalizzata ad un controllo generalizzato della Pubblica amministrazione, atteso che essa non può trovarsi esposta ad una indeterminata azione estensiva in carenza di un preciso e specifico nesso tra la situazione giuridica vantata dal richiedente e l’interesse che legittima la richiesta di accesso agli atti amministrativi ai sensi della Legge 7 agosto 1990, n. 241; pertanto, siffatto interesse legittimamente deve essere personale e concreto, ossia serio, non emulativo, né riducibile a mera curiosità e ricollegabile al richiedente in quanto titolare di una posizione soggettiva giuridicamente rilevante e qualificata dall’ordinamento come meritevole di tutela” (T.A.R. Campania, Sez. I, Sent. N. 00121 del 12/02/2003).
Infatti il diritto di accesso non costituisce un diritto illimitato teso a conoscere tutta la documentazione in possesso della pubblica amministrazione così come non deve concretizzarsi in una forma di azione popolare attraverso cui esercitare un controllo generalizzato sulla pubblica amministrazione (Cfr. Consiglio di Stato, sez. VI, 22 maggio 1998 n. 820; Consiglio di Stato, sez. IV, 5 maggio 1998 n. 752).
Richieste generiche e prive di motivazioni non potranno, pertanto, essere soddisfatte.
 Le rammento infine che la giurisprudenza amministrativa ha, inoltre, evidenziato che l’accesso ai documenti amministrativi è finalizzato a consentire al richiedente la conoscenza di un atto fisicamente esistente negli archivi dell’amministrazione e non già ad imporre a questa di porre in essere un’attività di elaborazione dei dati e dei documenti in suo possesso (T.A.R. Campania, Sez. V, n. 03754 del 25.06.2002), come nel caso della Sua richiesta.

Alla luce di quanto sopra puntualizzato, sono ad informarLa che la sua istanza non potrà essere soddisfatta.
Il VICESEGRETARIO GENERALE
XXXXXXXXXXXX
---- Fine Email di Risposta
In sostanza non ci è dato sapere cosa venga utilizzato in comune e quanto ci costa, considerando che per i software "a marchio" si spendono soldi sia per l'acquiisto delle licenze che per il loro aggiornamento, mi era sembrata una domanda "normale" da parte di un cittadino che quei software li paga.
a voi i commenti...

lunedì 2 febbraio 2009

La Mattanza

contro la mafia un video per non dimenticare e non mollare mai.

mercoledì 28 gennaio 2009